di Carmine J. Pezzullo
La pasta è probabilmente uno dei prodotti italiani più consumati ed esportati nel mondo.
Ad oggi sono presenti in commercio migliaia di tipi diversi di pasta, che differiscono, oltre che per il formato, per produttore e per prezzo. Ma come facciamo a scegliere una pasta di buona qualità?
Quali sono gli elementi più importanti da considerare? Scopriamolo insieme.
La prima cosa da tenere in conto nella scelta di una pasta di qualità è, come per tutti i prodotti, l’origine della materia prima, il grano. Troppo spesso i consumatori sottovalutano questo aspetto affidandosi ai grandi marchi e dando per scontato che questi prodotti siano necessariamente “buoni”.
In realtà, purtroppo, dando un occhio alle etichette si resta spesso delusi, poiché la grande maggioranza dei marchi in commercio utilizzano grani provenienti da tutto il Mondo, probabilmente adesso vi starete chiedendo: cosa ci sta di male? In teoria, niente, ma in pratica, molti dei paesi, fra i maggiori produttori di grano, come ad esempio il Canada, non hanno un clima adeguato alla coltivazione dello stesso e utilizzano quindi grandi quantità di prodotti chimici potenzialmente dannosi per la nostra salute.
Da recenti analisi, sono stati infatti riscontrati nella maggior parte delle paste presenti nei nostri supermercati, tracce considerevoli di Glisofate e DON (Deossinivalenolo) due sostanze potenzialmente cancerogene per l’organismo umano e completamente assenti nei fantastici grani italiani.
La seconda caratteristica da considerare nella nostra scelta, è il tipo di materiale utilizzato nella trafilatura dell’impasto.
Si sente spesso parlare di “trafilatura al bronzo”, ma cosa è? Perché è cosi importante? E soprattutto, in cosa si differenza dalla trafilatura al Teflon, ampiamente più utilizzata? Innanzi tutto cominciamo con il chiarire cosa è la trafilatura. Per chi non lo sapesse , consiste nel procedimento tramite cui l’impasto di semola e acqua, usato per fare la pasta secca, viene fatto passare per compressione attraverso una trafila che può essere appunto di bronzo o di Teflon. La differenza pratica tra le due trafilature è, che quella al bronzo, più costosa e tipicamente artigianale, permette alla superficie del prodotto finito di essere porosa e ruvida mentre le matrici in teflon sono più celeri e scorrevoli, assicurano una maggiore velocità di produzione e non abbisognano necessariamente di semole di alta qualità, al contrario della trafilatura in bronzo che è più stressante per l’impasto. Una pasta trafilata in bronzo si presenterà quindi opaca e rugosa, ideale per trattenere i condimenti, mentre una trafilata al Teflon, presenterà una superficie liscia e dall’aspetto lucido che una volta cotta lascerà scivolare i condimenti molto più facilmente.
L’ultimo elemento fondamentale da considerare nella scelta della nostra pasta è il tipo essiccazione a cui è stata sottoposta. L’essiccazione è il procedimento tramite il quale la pasta, in seguito alla trafilatura, viene privata della umidità contenuta nell’impasto, permettendone una lunga conservazione. Esistono sostanzialmente 2 tipi di essiccazione, quella lenta a basse temperature e quella rapida ad alte o altissime temperature, ma vediamo le differenze e ciò che cambia nel prodotto finito. Il tipo di essiccazione da preferire è sicuramente quello più tradizionale, ovvero lento e a basse temperature. Con questo procedimento possono volerci anche 48 ore per arrivare a una completa essiccazione della pasta, proprio perché vengono impiegate temperature che non superano i 50°. La pasta essiccata in questo modo rimane un prodotto “vivo”, mantiene intatte le proprietà nutrizionali e organolettiche del grano, il processo di gelatinizzazione degli amidi e la coagulazione proteica avverranno durante la cottura, garantendo una maggiore digeribilità e la capacità di rimanere “al dente”. Tutto questo, nei processi rapidi ad alte temperature, che possono completarsi in meno di 10 ore a 100°, si perde… avendo come risultato una pasta povera, di difficile digestione e che scuoce facilmente.
Detto questo, sappiamo quanto importante è individuare la pasta giusta e sopratutto sappiamo quanto tempo è richiesto nella ricerca di questo prodotto, fondamentale per ogni singolo Italiano. Proprio per questo abbiamo selezionato solo paste composte da semole dei migliori grani, 100% italiani, trafilate al bronzo o, in alcuni casi come per le orecchiette pugliesi, fatte a mano e soprattutto sottoposte a un’essiccazione lenta e a bassissime temperature.
Un esempio brillante di pasta di altissima qualità, che racchiude tutte le caratteristiche di cui abbiamo parlato, è la pasta di Gragnano I.G.P. del Pastificio Faella. In questo bellissimo pastificio, nato nel 1907 e sito nel centro di Gragnano, la città della pasta, la famiglia Faella si dedica da generazioni alla produzione della “Pasta Buona”, oro e vanto d’Italia.